Jules Verne al femminile
La rappresentazione femminile della primavera è l’occasione per menzionare alcuni personaggi femminili nell’opera di Jules Verne. L’autore scrive romanzi di avventure che si svolgono in paesi a volte pericolosi. È così che giustifica una minore presenza di personaggi femminili rispetto a quelli maschili. Esistono anche grandi romanzi senza personaggio femminile, come Ventimila leghe sotto i mari, L’isola misteriosa o Robur il conquistatore. Quest’opera è il riflesso della sua epoca dove le donne non avevano grande spazio.
“Tuttavia i miei romanzi propongono delle belle figure femminili: la sensuale Aouda (Il giro del mondo in ottanta giorni), l’affascinante Lé-ou (Le tribolazioni di un cinese in Cina), la sognatrice Helena Campbell (Il raggio verde), la coraggiosa Dolly Branican (Mistress Branican), la seducente Stilla (Il Castello dei Carpazi) o l’inquietante Sangarre (Michele Strogoff). Alla fine del romanzo qualche ragazza incontra perfino l’amore: Mary Grant (I figli del capitano Grant), Nadia Fedor (Michele Strogoff) o Nell (Le Indie nere).
Tuttavia, è vero che nei miei racconti l’espressione della passione d’amore occupa spesso un posto ridotto.
Nel 1889 ricevo una gradevole visita: la giovane giornalista americana Nellie Bly che tenta di battere l’exploit di Phileas Fogg nel mio Giro del mondo in ottanta giorni (1872), passa a salutarmi ad Amiens il 22 novembre 1889...”